E’ estate, vi racconterò un
storia estiva. C’era una volta l’estate, l’estate in cui dopo essere stati
rimandati a scuola si doveva studiare, studiare per passare gli esami di
Settembre. E mentre gl’altri tuoi amici meritatamente si distraevano, andavano
al mare, tu, come un Asino in Castigo, dovevi dare il massimo per non farti
scappare quell'ultima possibilità di rientrare e non perdere l’anno, o forse addirittura
la carriera.
Certo la carriera in cui non eri
stato proprio un primo della classe, ma in cui il Maestro ti era stato sempre
vicino, non ti aveva mai mollato. Il Maestro teneva infatti molto a te. Era
stato lui a farti entrare in classe, a metterti alla pari con gl’altri allievi,
a darti posizioni di prestigio, a farti passare molti vizietti. Come fare a
dimenticare a come ti piaceva fare il bulletto con i tuoi compagni o fumare in
classe. Ogni tanto il Maestro ti sgridava pure, ma non era per cattiveria, solo
che ogni tanto te ne approfittavi troppo.
Poi un giorno venne da fuori un
nuovo alunno, un alunno modello. Lo aveva voluto il Vice-Maestro. E subito si
dimostrò preparato, assegnato, prestava garbatezza ai compagni. Poi venne fine
anno, e il Maestro dovette scegliere. Sapeva che non avevi studiato tanto, non
potevi continuare, non ti poteva più tenere nella sua scuola. Ma il Maestro era
bravo, era troppo legato a te, non poteva bocciarti. E allora ti rimandò. Ti
rimandò alla grande Unione delle Scuole, e pensò che li potevi entrare in piena
regola, potevi sistemarti per sempre, o meglio a tempo indeterminato.
Per entrare però bisognava
superare un concorso, ed il posto era uno solo ma doveva essere il tuo. Fortunatamente
dalla tua parte avevi il Maestro, e lui sapeva come fare. E non ti aveva mai
mollato un istante. Non era necessario che tu fossi il migliore tra cento,
potevi essere semplicemente l’unico a poter essere ammesso. Tanto era Agosto, i
tuoi colleghi già tutti promossi erano al mare. Che gli importava del concorso che
tutti sapevano essere dell’Asino in Castigo.
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