Leggiamo di una polemica sulla proposta della amministrazione comunale di Agropoli e sulle critiche su un nostro mancato intervento sulla vicenda.
Vogliamo chiarire il nostro punto di vista. Innanzitutto di metodo e lo chiariamo una volta per sempre: NON rincorreteci come una preconcetta opposizione demenziale che è un ruolo che lasciamo volentieri ad altri singoli soggetti che si sono ben voluti distinguere e specializzare per questo, e solo per questo.
Veniamo e valutiamo nel merito. La proposta di assegnazione di assegnazione agli alberghi fino al 70% del litorale San Marco è censurabile dal punto di vista del metodo, ovvero al criterio di assegnazione. Nessuno può arrogarsi il diritto di assegnare ex cattedra monolaterale beni patrimonio della collettività a chi reputa personalmente più idoneo, o ancor peggio per clientela politica.
Piuttosto, siccome non possiamo prima riempirci la bocca di sviluppo del turismo e poi aborrire per l'affidamento della gestione delle spiagge, avremmo preferito una procedura di selezione degli operatori basata sui migliori servizi offerti (si pensi ad esempio alla fruizione di servizi per l'infanzia e di accesso a persone con problemi di mobilità) e con garanzie di imparzialità e di trasparenza. Sarebbe stato auspicabile una assegnazione sia di una durata limitata senza accordare altri vantaggi a operatori già presenti o a persone che con tale prestatore abbiano particolari legami.
L'Italia è già da tempo in procedura di infrazione europea per il non rispetto di queste regole di trasparenza e merito. E ciò significa che oltre che pagare le sanzioni milionarie, non incentiviamo la nuova occupazione e continuiamo a far piovere sul bagnato, nel senso che assegnano d'ufficio nuove spazi e risorse a chi li ha già.
Questa politica autoreferenziale e autodecisionista è già morta e chi pensa, o ha pensato, che su questa vicenda o altre siamo rimasti a guardare se ne dovrà presto ricredere.