Condividere e partecipare all'impegno delle risorse pubbliche è di primaria importanza per la ricostruzione del rapporto tra cittadini e politica. Se ne parlerà a Cava de'Tirreni, giovedì 28 novembre 2013 presso Pedro's Pizzeria, Via Corso Mazzini n.108. Prossimamente anche nei comuni del Cilento.
Incontro sul tema Bilancio Partecipato a Cava de' Tirreni
Condividere e partecipare all'impegno delle risorse pubbliche è di primaria importanza per la ricostruzione del rapporto tra cittadini e politica. Se ne parlerà a Cava de'Tirreni, giovedì 28 novembre 2013 presso Pedro's Pizzeria, Via Corso Mazzini n.108. Prossimamente anche nei comuni del Cilento.
E' ORA DELLA PROTEZIONE CIVILE
Alluvioni, frane, terremoti, incendi, emergenze ambientali… Agropoli e tutto il Cilento come abbiamo visto nei giorni scorsi e negl’ultimi tempi non è certo esente da questi problemi. La nostra città non è però purtroppo preparata. Oltre aver perso l’Ospedale primo presidio di emergenza territoriale, l’amministrazione della nostra città non ha mai neanche mai disposto il piano comunale di protezione civile. La Pianificazione di Emergenza Comunale (PEC) in materia di Protezione Civile è diventata obbligatoria con la legge 12 luglio 2012, n. 100 che modifica in modo significativo la Legge 225/92. In particolare la legge prevede che il piano di emergenza comunale sia approvato da ciascun comune, con Deliberazione di Consiglio Comunale.
LA PIÙ GRANDE TRUFFA DI TUTTI I TEMPI
L'Euro non è la moneta dei cittadini, ma una moneta di emissione privata voluta dal sodalizio tra politica deviata, sistema bancario e massoneria. Gli stati si indebitavano con le proprie banche centrali per emettere moneta, concorrendo insieme alle politiche economiche e monetarie. Con la cessione delle banche centrali ai privati, la moneta non è più di nostra proprietà, ma dati i trattati internazionali siamo obbligati ad usarla... e pagarla pure a caro prezzo. Infatti oggi la Banca delle Banche BCE, unica autorizzata a emettere €uro, presta soldi alle banche commerciali all'1% (o anche meno), e poi i singoli stati devono prenderla in prestito da queste banche commerciali a tassi ben più onerosi, ma remunerativi per la banca.