Virgilio guida Dante all’ingresso della PORTA DELL’INFERNO. Terribili sono le parole
che la sovrastano: esse rappresentano un ammonimento per coloro che ne oltrepassano la soglia,
cancellano ogni luce di speranza. Nelle tenebre fitte si aggira un tumulto confuso di voci irose e di
alti lamenti, di pianti senza tregua e l’animo di Dante è oppresso dall’angoscia e dalla paura.
Per me si va nella città dolente,
per me si va nell’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente.
Giustizia mosse il mio alto fattore,
fecemi la divina potestate,
la somma sapienza e ‘l primo amore.
Dinanzi a me non fuor cose create
se non etterne, e io etterno duro.
Lasciate ogni speranza voi ch’entrate.
Nell’ANTINFERNO, di lì a poco Dante si rende conto di essere nell’Antinferno o Vestibolo, la
zona infernale posta al di qua del fiume Acheronte, che la separa dall’Inferno vero e proprio. Qui
incontra gli ignavi coloro che non presero mai una decisione in vita.
E' ORA DI USCIRE DALL'IGNAVIA E PRENDERE PARTE ALLA VITA ATTIVA. NOI L'ABBIAMO FATTO ED ORA ASPETTIAMO ANCHE TE.
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