Ogni casa, fabbricato o manufatto prima di essere realizzati, vengono progettati su carta. Si valutano preliminarmente tutti gli aspetti critici, si definisce cosa e come fare, si colgono i desideri, le aspettative e le esigenze, si calcolano le strutture portanti, si pensa alle finiture.
Chi è che realizzerebbe
nulla senza averla prima progettata? E allora, se prestiamo tanta cura a
progettare le nostre case, perché non progettare le nostre città e pianificarne
lo sviluppo?
La città di Agropoli è dotata di un “Programma di Fabbricazione” del 1972, un rudimentale primo strumento di pianificazione urbanistica che ha dato la prima possibilità a molti di costruire secondo regola, ma anche secondo difetto. Nei fatti purtroppo, col passare degli anni questo strumento è andato invecchiando e essendo andato vano il tentativo di aggiornarlo con un più moderno “Piano Regolatore Generale - PRG” siamo stati oggetto di una forte edificazione abusiva successivamente condonata per la maggiore da leggi nazionali.
La città di Agropoli è dotata di un “Programma di Fabbricazione” del 1972, un rudimentale primo strumento di pianificazione urbanistica che ha dato la prima possibilità a molti di costruire secondo regola, ma anche secondo difetto. Nei fatti purtroppo, col passare degli anni questo strumento è andato invecchiando e essendo andato vano il tentativo di aggiornarlo con un più moderno “Piano Regolatore Generale - PRG” siamo stati oggetto di una forte edificazione abusiva successivamente condonata per la maggiore da leggi nazionali.
Oggi in tema
di pianificazione urbanistica anche il concetto di PRG è stato superato. Ad
esso è subentrato lo strumento del Piano Urbanistico Comunale (PUC).
Il Comune di
Agropoli, come detto, è tuttora sprovvisto di Piano Regolatore e fermo al “Programma
di fabbricazione” del 1972 che dopo oltre 4 decenni risulta del tutto inidoneo
a guidare e a controllarne lo sviluppo urbanistico. Per non bastare, vi è di più.
Con l’entrata
in vigore del Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale i comuni sono perentoriamente
obbligati a dotarsi dei PUC.
Siamo
perfettamente consci che l’adozione del PUC avviene a conclusione di
un’impegnativa e corposa attività tecnica e politica, nonché di un lungo e
complesso iter procedurale. Ciò stante, con rammarico dobbiamo notare che esso
non sia stato una priorità per le consiliature di questi scorsi anni, in cui si
è preferito dare risposte puntuali ad alcune esigenze annose e per questo più
urgenti e pressanti.
Non ci resta
che augurarci che l’iter possa essere concluso per tempo, e che finalmente venga
adottato lo strumento fondamentale per assicurare, nel prossimo futuro, lo
sviluppo della città e dell’ intera comunità locale.